...e cosa pensiamo Noi tutti, educatori ed istruttori de "La Voce del Cane" abbiamo come obiettivo principale quello di migliorare la relazione tra uomo e cane, rilevando e dando il giusto spazio alle esigenze dell'uno e dell'altro, aspirando ad una convivenza pacifica basata sulla fiducia reciproca. Cerchiamo di offrire a tutti i cani la possibilità di avere al proprio fianco un compagno, un padrone responsabile, che sia soprattutto una buona guida, capace di aiutarlo ed affiancarlo nell'adattamento ad una vita frenetica con pochi spazi e poco tempo (soprattutto in città!). Il nostro lavoro si basa sulla conoscenza del linguaggio e del comportamento del cane e sulle più moderne tecniche di comunicazione tra cane e uomo. Esclude del tutto l'idea che "mazz' e panell' fann' e' figli bell'!" (famoso proverbio napoletano che sostiene che l'educazione debba basarsi sull'uso della forza fisica) ed esclude, in maniera altrettanto forte, l'idea del cane come essere da salvare da una "vita da cane", per innalzarlo ad essere umano! In entrambi i casi, purtroppo non viene considerata la sua diversità e non viene rispettata la sua identità. Così la maggior parte dei cani che incontriamo sono o troppo sottomessi (che rispondono bene al padrone per paura di essere rimproverati…se non peggio, ridotti ad essere come ‘soldatini'!), oppure troppo vivaci ed iperattivi (definiti magari ribelli e non infelici, quali generalmente sono!), senza considerare i numerosi problemi di paura ed aggressività, a cui generalmente entrambe le tipologie di cane vanno incontro. Proprio per questo il nostro obiettivo primario è quello di diffondere e sostenere una cultura cinofila, cercando la collaborazione attiva di tutti i veterinari, gli allevatori, gli operatori dei canili, i toelettatori, i dog-sitter ma soprattutto di tutti i centri cinofili italiani , di tutti gli educatori ed istruttori che condividano il 'metodo gentile', che siano lontani da tutte quelle associazioni cinofile che per lo più operano per secondi fini, di tutti coloro che siano disposti ad uno scambio di idee per cambiare davvero le cose. Sarebbe auspicabile che questo mestiere venisse riconosciuto non solo dalle associazioni, ma dalle istituzioni e che si lottasse insieme per porre fine alle situazioni tragiche in Italia: dei canili, di alcuni allevamenti, dei cani (spesso importati dall'est in condizioni tragiche) esposti nelle vetrine dei negozi e non ultimo degli ancora tantissimi cani e padroni che necessitano di comprendersi a vicenda, soprattutto per non incorrere più nei sempre più diffusi 'cani assassini' che bloccano sul nascere una cultura cinofila che di difficoltà ne ha già a sufficienza. |